RIBOLLA GIALLA: L’AUTOCTONO FRIULANO

Il vino Ribolla si produceva già nel 1200 in alcune isole della Grecia, in Istria, nei colli orientali del Friuli nella fascia compresa tra Cividale e Gorizia e in Romagna; verso la fine del secolo era oggetto di grandi commerci.
Certamente il vino Ribolla era ”dolce, forte e pregiato” composto da diverse uve pigiate e vinificate insieme e corrispondeva al vino di collina, diverso da quello di pianura che invece era aspro, acidulo, meno forte e bevibile appena nell’estate sotto il nome di vino fresco chiamato Cividino.
Del vitigno Ribolla si inizia a parlare in epoche abbastanza recenti nelle quali oltre che per i vini fermi, inizia a risultare interessante anche per la produzione di vini spumanti.

È nei primi anni del dopo guerra che un pordenonese Rino Russolo alle dipendenze della cantina isontina Piave Isonzo della famiglia Bennati (oggi Tenuta Villanova) sita nel comune di Farra d’Isonzo, insieme al professor Berti di Asti, inizia un percorso di studi rivolti ai vitigni autoctoni più vocati alla spumantizzazione (fino ad allora in Friuli non c’era tradizione spumantistica).
L’azienda Piave Isonzo dopo essersi dotata di autoclave, iniziò la produzione di spumante metodo Charmat- Martinotti dando inizio alla produzione del primo spumante friulano nelle versioni secco e dolce il cui nome era Lacryma Christi.
Per lo spumante dolce veniva usato il vitigno Moscato rosa d’Istria, per quello secco la Ribolla gialla e la Malvasia istriana.
Secondo Russolo le qualità friulane che davano migliori qualità erano quindi Moscato rosa d’Istria (dolce), Ribolla gialla e Malvasia istriana (secco)

Dopo un lungo periodo in cui il vitigno andava scomparendo, iniziò dal 1990 una lenta ripresa nella coltivazione della Ribolla Gialla nelle zone collinari centro-orientali grazie a piccoli vignaioli che mantennero vivo il legame della Ribolla gialla con il territorio che tradizionalmente l’aveva ospitata.
Una ripresa considerevole nella produzione di Ribolla gialla ebbe inizio grazie  a cantine di medie e grandi dimensioni che cominciarono a produrla con convinzione.
Furono gli anni in cui la superficie coltivata aumentò e gli anni in cui (fine 1970) Manlio Collavini, con cantina a Corno di Rosazzo, decise di dedicare 4,5 ettari di terra a questa antica varietà autoctona interpretandola come base spumante.
Il Metodo Collavini nacque dall’idea di portare al Martinotti-Charmat tempi e tecniche riservate al Metodo Classico, unendo i vantaggi di entrambi.
Dal 2010, in seguito alla massiccia messa a dimora della varietà Glera (Prosecco), la Ribolla è andata al traino come vitigno di pianura per la produzione di uva da destinare alla produzione di vino base per la spumantizzazione

(Testi tratti da RIBOLLA STORY di Enos Costantini)

La Ribolla oggi è un vino monovarietale, fermo o spumantizzato, ottenuto dal vitigno di Ribolla Gialla.
Ama le cime delle colline, ben drenate, ventose e suoli minerali. La sua maturazione è lenta, si vendemmia a fine settembre e questo permette di sviluppare profumi e aromaticità elegant. . L’escursione termica aiuta come sempre la finezza del tratto
Il grappolo è medio piccolo, cilindrico o piramidale, raramente alato, mediamente compatto. Acino medio-grande, con buccia pruinosa, poco spessa ma consistente, di colore giallo e punteggiata.
Maturazione e raccolta:
La maturazione della ribolla gialla avviene nella seconda metà di settembre. Si tratta di un vitigno con una buona vigoria e una produttività soddisfacente e costante.
Caratteristiche organolettiche della Ribolla Gialla:
Profumi fini, minerali con frutto affilato, tracce balsamiche e nette suggestioni di erbe aromatiche. Glicine, tiglio e agrumi sono i tratti distintivi per riconoscerla.
Al gusto è minerale, polposa, croccante, mai troppo rotonda o alcolica.

Se prodotta con una lunga macerazione del mosto sulle bucce dà origine aglii orange wine, i vini arancioni il cui colore deriva dal rilascio di polifenoli, antociani e coloranti presenti nelle bucce.
La Ribolla macerata è decisamente strutturata con note tanniche e profumi resinosi, a tratti balsamici, speziati, aromatici.

In conclusione, il vino Ribolla gialla merita un assaggio in tutte le sue interpretazioni: fermo, macerato, spumantizzato!

 

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